Uno tra gli intenti è anche quello di chiedere una tregua con i social alternando nel territorio metropolitano una presenza solidale e costruttiva tra le persone, le più umane, per poter intraprendere un confronto attivo e più diretto, nel quale ognuno di noi potrà cooperare attraverso le proprie competenze e facoltà, dalla musica, alla danza, a nuove idee, manovre di attivismo, donazioni, offerte di servizi, contatti, ecc.